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Manifesto dello sport educativo

27 Giugno 2012 | Marco Lanzani

Tratto dal sito internet www.csi.milano.it

Il 18 giugno scorso, presso il Salone d’onore del Coni, S. E. mons. Mariano Crociata e il presidente del Coni Petrucci hanno presentato il “Manifesto dello Sport Educativo”, redatto dall’ufficio sport della Cei con la collaborazione di tutti gli enti e le realtà di ispirazione cristiana. Il manifesto è stato firmato da Csi, Anspi-Associazione Nazionale San Paolo Italia, Centro Nazionale Opere Salesiane per lo Sport, Cns Libertas, Compagnia delle Opere-sport, Ente Nazionale per il tempo libero-Mcl, Federcultura Turismo Sport di Confcooperative, Fisiae-Federazione Italiana Sportiva Istituti Attività Educative, Noi Associazione, Polisportive Giovanili Salesiane, Sportmeet, Unione Sportiva Acli. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha ricordato il ruolo importante svolto dalle realtà ecclesiali in campo educativo e formativo, specie in favore dello sport di base e negli ambienti educativi, sottolineando che “l’Italia è stata la prima nazione al mondo a portare un sacerdote alle Olimpiadi (i direttori dell’Ufficio Cei di pastorale del turismo sport e tempo libero, mons. Carlo Mazza e, in seguito, mons. Mario Lusek) con il ruolo di assistente spirituale a disposizione degli sportivi. Mons. Mario Lusek, ha sottolineato il lavoro di squadra svolto dal laboratorio di comunione e riflessione delle associazioni sportive di ispirazione cristiana. Per tutte ha parlato Massimo Achini, presidente del Csi -“un ponte fra Coni e Cei “- così lo ha introdotto don Lusek. “Non si gioca da soli in queste partite – ha ribadito il numero uno ciessino – e le alleanze, costruite con la Cei in questa squadra di associazioni di ispirazione cristiana, hanno fruttato un documento che andrebbe messo in evidenza in ogni spogliatoio di ogni palazzetto o impianto sportivo italiano…”. Il manifesto (che potete scaricare) si rifà alle parole di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI sullo sport e, al terzo punto, recita testualmente: “Noi riteniamo che lo sport non debba essere asservito alle logiche del mercato e della finanza, basato sull’arroganza dei “cattivi maestri”, basato sulla selezione dei più forti a scapito di uno sport per tutti, sull’illegalità, sull’uso di sostanze dopanti e che propone modelli e stili di vita centrati sull’egoismo, l’individualismo e il consumismo”.

Anche la Polisportiva San Giulio condivide quanto è scritto in questo manifesto, che potete leggere e scaricare nella pagina “Download”.

 

 

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